XXV edizione, 2014

Giovedì 23 ottobre 2014 dalle 10 alle 18.30 qui nel Parco di San Giovanni, nella Sala Rosa Grande, una giornata di confronto internazionale sulle nuove esperienze di “ritorno alla terra”. Al centro la vicenda dei villaggi di Osmače e Brežani, sull’altopiano sopra Srebrenica, vent’anni dopo la guerra.

Un luogo triestino testimone della riforma psichiatrica, tornante cruciale della cultura e della mentalità collettiva del XX secolo, ospita un confronto internazionale sul “ritorno alla terra”, un fenomeno che sta delineando una delle svolte più radicali del XXI secolo. È una tendenza a ricostruire nelle aree geostoriche più diverse una nuova condizione contadina, fondata sulla ritrovata dignità umana e sull’idea della terra come casa comune da curare; una condizione capace di garantirsi una energia economica non effimera coniugando conoscenze, arti, mestieri e pratiche di tradizione con ogni utile innovazione.

Operatori e studiosi provenienti da varie aree europee aggiornano il catalogo delle esperienze e cercano le ragioni profonde e contingenti che le muovono, tra gli spettri della “grande crisi epocale”, i problemi di vita quotidiana, la domanda profonda di nuovi rapporti con la natura e con la memoria. Sono giovani (e non giovani) che si rimettono a fare agricoltura e allevamento, che impiantano o reimpiantano vigne e orti, che provano a coltivare “come si deve” cereali, fiori, frutti, con risultati sorprendenti. Alcuni vengono dalla città, da professioni aride o troppo affollate, da lauree e diplomi senza sbocchi, dal precariato della scuola, dalla perdita del posto di lavoro nell’industria, nel commercio, nell’informatica. Altri fanno parte di storiche famiglie contadine, tradiscono i padri operai e le madri impiegate, e decidono di occuparsi del podere dei nonni e dei pascoli comuni. Altri ancora hanno vissuto, bambini, una guerra insensata e feroce (come tutte le guerre) degli anni ’90 in Bosnia-Erzegovina, e tornano a curare la casa e la terra dei padri che non ci sono più, e a costruire così anche nuove ragioni di convivenza comunitaria. Saranno proprio questi ultimi a costituire il centro dell’intera giornata.

La vicenda vissuta nei villaggi sull’altopiano sopra Srebrenica, ai quali è dedicato il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2014, sarà direttamente testimoniata dai protagonisti e illustrata anche con documenti audiovisivi.

Seguirà la ricognizione su una decina di casi confrontabili, e la riflessione nei tempi previsti per la discussione e le conclusioni.

L’iniziativa, ospitata dalla Provincia e dal Comune di Trieste, è organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso con la Fondazione Alexander Langer Stiftung di Bolzano, e con la partecipazione attiva del Gruppo Adopt Srebrenica, dell’Agricola Monte San Pantaleone, di Cizerouno e Comunicarte e del Gruppo/Skupina 85.

Programma della giornata

ore 10-13.30
Patrizia Boschiero, Fondazione Benetton Studi Ricerche, introduzione e coordinamento
Maria Teresa Bassa Poropat, Provincia di Trieste, Perché in questo territorio
Fabiana Martini, Comune di Trieste, Perché a Trieste
Vladimir Vremec, Agricola Monte San Pantaleone, Perché al San Giovanni
Marino Vocci, Gruppo/Skupina 85, I pionieri della terra
Gianni Tamino, Fondazione Alexander Langer Stiftung, Sviluppare un’agricoltura di comunità
Osmače e Brežani. Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2014, proiezione
Andrea Rizza Goldstein, Gruppo Adopt Srebrenica, Fare memoria e progettare futuro
Muhamed Avdić e Velibor Rankić, Cosa stiamo facendo e cosa intendiamo fare a Osmače e Brežani
discussione

ore 14.30-18.30
Domenico Luciani, Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, introduzione e coordinamento delle testimonianze su una serie di diversi casi di cura della terra (orticoltura, giardinaggio, agricoltura, viticoltura, allevamento, forestazione)
Trieste: Sandi Skerk (viticoltura nel paesaggio terrazzato della costiera) Luciana Boschin (agricoltura e orti urbani: esperienze e tendenze)
Carso sloveno: Enrico Maria Milič e Checco Bonini (“čibo.sì”, educazione e coltivazione) Lenard Vidali (allevamento e produzione casearia a Basovizza)
Udine: Alessia Berra (le capre di Zore, allevamento e produzione casearia, Taipana)
Treviso: Andrea Mariottel (la lavanda del Montello)
Laguna veneta: Michele Savorgnano (FUD, per una fattoria urbana diffusa)
Abruzzo: Antonio Di Renzo (le masserie di Pescocostanzo)
discussione e riflessioni conclusive

scarica il programma

Parco di San Giovanni, Sala Rosa Grande, Trieste, via Bottacin 4

info:
Fondazione Benetton Studi Ricerche
tel. +39.0422.5121,
fbsr@fbsr.it
www.fbsr.it

Data evento: 
Giovedì, Ottobre 23, 2014