TRIESTE – “Chi te lo fa fare?” È da questa domanda a bordo pagina, a margine di ogni giornata e di ogni esperienza, che parte la riflessione proposta da Stefano Bartezzaghi in “Mettere al mondo il mondo” (Bompiani, 2022), il libro dedicato alla creatività che venerdì 12 maggio alle ore 18 sarà protagonista della seconda giornata di “Rose Libri Musica Vino”, la rassegna promossa dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università degli Studi di Trieste che si è aperta venerdì 5 e che continua per tutto il mese di maggio.
Quella che si pone il professor Bartezzaghi — docente di Semiotica della creatività all’Università Iulm, saggista, autore di numerose e importanti pubblicazioni, collaboratore del quotidiano “La Repubblica” — è una domanda sull’origine e sul senso. «In questo libro» scrive l’autore «non ci chiederemo chi sia il mandante delle cose che facciamo e neppure cercheremo di capire cosa la creatività “realmente” sia. “Creatività” è un concetto di cui gli esseri umani hanno sentito il bisogno per nominare qualcosa di impreciso, o di spurio, comunque di ineffabile e che però in una data epoca storica è stato loro necessario per pensare sé stessi. Questo libro intende delineare i contorni di tale bisogno o, forse meglio, di tale desiderio.» E proprio sul bordo di un fondante interrogativo esistenziale, ma anche sugli aspetti apparentemente più tecnici della creatività e in particolare sulle potenzialità dello storytelling, via accessibile a tutti per affacciarsi al mondo, comprenderlo e comunicarlo agli altri, Stefano Bartezzaghi si confronterà con Sergia Adamo, docente di Letterature comparate e Teoria della letteratura all’Università degli Studi di Trieste, introdotti e stimolati dalla giornalista Emily Menguzzato.
Certamente frutto di creatività è l’opera della famiglia Tedeschi, che risiede in Valpolicella sin dal 1630 e che lì coltiva vigneti e produce vini: vini dotati di spiccata personalità che possono essere loro stessi protagonisti di un efficace storytelling, perché “ogni vite ha una vita da raccontare”. Voce di queste storie sarà Sabrina Tedeschi, che dialogherà con la giornalista Simonetta Lorigliola e che afferma: «Territorio significa per noi scegliere solo i vitigni autoctoni. Puntiamo sulle storiche varietà locali come corvina, rondinella, molinara, a cui aggiungiamo piccole percentuali di uve quasi dimenticate quali l’oseleta, la dindarella, la negrara, la rossignola e la forselina». Rispetto del territorio, dunque, scegliendo di lavorare in vigna in maniera ecosostenibile con certificazione Equalitas e Biodiversity Friend, ma anche orientamento all’innovazione e naturalmente attenzione alla storia.
Anche venerdì 12 la giornata inizia prima e continua successivamente: alle 15.30 passeggiata storico-psichiatrica nel Parco guidata dallo psichiatra Mario Novello, uno dei protagonisti della rivoluzione basagliana, che parlerà anche ai partecipanti al Festival Sabir, il festival delle culture mediterranee in programma a Trieste dall’11 al 13 maggio, in collaborazione con il quale l’appuntamento è stato organizzato.
Alle 17.15 presentazione della Guida ai roseti europei (Guide to Rose Gardens in Europe), realizzata dalla Société Nationale d’Horticulture de France: parteciperà Breda Čopi, past president della World Federation of Rose Societies (WFRS) e presidente dell'Associazione nazionale della Rosa in Slovenia.
In chiusura la musica di Alexander Ipavec, che alla fisarmonica duetterà con Simone D’Eusanio al violino e proporrà un repertorio che dalle musiche di Brahms arriverà fino ai Balcani passando per le czardas ungheresi: aprirà le danze musicali uno showcase della giovane artista triestina Paola Pinna, classe 1999, di cui il 5 maggio con l’etichetta Aurora dischi è uscito il primo EP.
Confermata infine anche per questo secondo venerdì l’attenzione ai più piccoli dai 5 ai 10 anni: per loro il Mini Mu-Museo dei Bambini propone alle 16 Segni di bordo (segno, collage, trasformazioni), attività per la quale è gradita la prenotazione al numero +39 333 2611573 e un libero contributo.